Lucca-Milano via Genova
I viaggi di ritorno a Milano si assomigliano un po’ tutti. I cartelli autostradali che invece di luoghi segnano distanze (ore o chilometri all’arrivo), l’inizio della Cisa con gli immancabili lavori in corso (in tutti questi anni non l’ho mai vista una volta senza interruzioni) i piccoli autogrill nascosti tra le montagne e poi le tre corsie dell’ A1. Passato il Po, sei praticamente arrivato.
Ma ieri con me c’era Stephen Wood e così in una animata discussione sul cinema e sui matrimoni (ahah, cosa c’entra il cinema con i matrimoni? Io non lo so ancora, ma forse voi avete un’idea) tiro dritto e solo dopo chilometri mi accorgo di essere quasi a Genova. Ho sbagliato strada.
Ci guardiamo, che si fa. Ovviamente ormai andiamo avanti, a Milano ci si arriva lo stesso. E da qui si vede il mare.
Io e Stephen Wood abbiamo sempre avuto questo assurdo attaccamento per il mare. E ogni tanto, d’inverno, o nei periodi in cui i vacanzieri se ne stavano ben alla larga, quando da noi c’era poco da fare e ancora si potevano buttare via il tempo e le serate, tutti e due andavamo a controllare che ci fosse ancora. Come se la notte o il brutto tempo potessero portarselo via.
Arriviamo a un altro bivio e sbagliamo ancora. Ci perdiamo dentro Genova e poi giriamo per Alessandria. Va beh, oggi si passa anche dal Piemonte.
Il paesaggio cambia rapidamente. Arrivano le montagne e poi le distese pianeggianti: ci troviamo sepolti dalla neve. La strada è quasi deserta e viene da pensare che potremmo quasi fermarci lì, in mezzo al nulla.
Guardo S.W. che dopo una notte inspiegabilmente senza sonno, sta crollando sul sedile vicino. Se devi sbagliare, sbaglia fino in fondo, no? E si addormenta, finalmente tranquillo.
Lo guardo di fianco a me, poi guardo la strada, la neve, le sporadiche indicazioni e mi sento molto meglio di quando sono partita.
Hai ragione, se devi sbagliare, sbaglia fino in fondo.
7 gennaio 2008 alle 12:07
Sara sei passata dalle mie parti … e io non c’ero ad intercettarti!!!
Non è che in sogno, magari, hai saputo che il posto di principessa è diventato vacante? …. Un’altra musica no eh …!!!! Quando vuoi andare al mare … tranquilla non è per farti scivolare dentro ….. Un bacio
7 gennaio 2008 alle 15:05
un navigatore? un tom tom? un po’ più d’attenzione? odio pane e tulipani!
7 gennaio 2008 alle 17:56
Io esattamente non so nemmeno dove si trova Alessandria…
8 gennaio 2008 alle 13:08
Una foto ?!?!?!?!?! Hai pubblicato una foto? Che succede? Hai scoperto la funzione “allega”? grazie a nome di tutti gli automobilisti per lo scatto scelto…la prossima volta tj su un palo da lap dance andrà benissimo…smile!!!!
8 gennaio 2008 alle 13:37
forno o aereo? non c’entra niente ma è l’aforisma del giorno, della settimana forse.
8 gennaio 2008 alle 13:44
Se avessi potuto scegliere tra la vita e la morte, tra la vita e la morte avrei scelto l’America…
C’entra. Eccome se c’entra.
10 gennaio 2008 alle 13:13
Non ti piace “Pane e tulipani”?
Nemmeno la scena del ristorante, quella in cui entra il personaggio di Bruno Ganz?
-E’ mio dovere informarla che la cuoca ha avuto un attacco di appendicite, ci troviamo quindi nella spiacevole situazione di poterle offrire solo piatti freddi-
-Sempre meglio del cinese…-.
-Mi duole contraddirla, signora, ma i cinesi sono i più grandi ristoratori al mondo-.
11 gennaio 2008 alle 11:09
beh intendevo la storia in generale, nulla contro gli attori o il regista