Come è andata a finire (da leggere solo se avete letto “chiavi in buca”).

Il campanello suona alle otto meno un quarto. Io mi infilo la felpa sopra i pantaloni del pigiama, sperando che sembri una tuta. Scarpe, riflesso di capelli scompigliati nello specchio appoggiato alla parete, scale. Ed eccoci qua. Con i fantomatici tecnici dell’ascensore. Ovvero un signore sulla sessantina e un giovinetto che avrà avuto sì e no vent’anni.
Lui balza giù, nella maledetta fossa, e recupera le chiavi. Non faccio in tempo a dire grazie che sono già spariti. Faccio in tempo pero’ a fare le scale di corsa e accorgermi col fiatone che manca l’antifurto della macchina. Volo di nuovo giù, di nuovo li richiamo, di nuovo loro tornano e si ributtano nella fossa.
Lei dovrebbe offrirci un caffè signorina.
(Stanno facendo tutto gratis)
Certo possiamo andare al bar.
(Il mio caffè sarebbe una punizione. Quando non lo rovescio , è acqua colorata)
Ma non ci andiamo. Il ragazzino riesce a trovare un pezzo, poi un altro, poi la scheda elettronica. E in men che non si dica i due fuggono di nuovo.
Fantastico. E’ tutto rotto.
Provo a ricomporre. Non funzionerà mai, penso.
Esco fuori, così, metà in pigiama e metà rassegnata e raggiungo la macchina.
E schiaccio il pulsante.
La macchina si illumina.
E io con lei.
Poteva finire qui. Doveva finire qui. E invece. Dietrofront. Dieci minuti davanti alla porta di casa per poi suonare al mio coinquilino: la chiave principale non apre più.

E adesso, come direbbe la Gabanelli a Report, la buona notizia.

TITOLO: Lascia Perdere, Johnny
SOTTOTITOLO: Il post di qualche sera fa, ma con un titolo migliore

Ho cercato a lungo una buona notizia e oggi proprio non c’era verso. Adesso, dopo due gin lemon buttati giù affogando la tristezza in una festa per il guitar hero e dopo due fette di torta al cioccolato trangugiate davanti al computer, mi torna in mente Johnny, con i suoi diciotto anni e la sua chitarra.
Un scalcagnata band degli anni ‘70 e un artista al tramonto.
Debutto alla regia di F. Bentivoglio (ve l’ho già detto che mi sono innamorata?). Il film esce domani nelle sale e qualche giorno fa mi ha fatto sorridere. Sempre con un po’ di malinconia, pero’ ho sorriso.
Perché non sei fregato veramente finchè hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla.

P.s. Per mio fratello, nel caso passasse di qua. C’è anche Toni Servillo…

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