Chiavi in buca.
E’ successo di nuovo. Il post di stasera doveva essere un altro. Vi scrivo anche il titolo se volete. Ero indecisa tra un adolescenziale “Mi sono innamorata. Di nuovo” e un didascalico “Lascia perdere, Johnny”. E invece la mia proverbiale disattenzione, la mia testa in perenne sovrappensiero e il mio corpo che la segue, con incomprensibile arrendevolezza, hanno ribaltato l’ordine del giorno. E infatti eccomi qui che scrivo, per l’appunto, “chiavi in buca”.
L’inizio è una divertente cena a casa con il mio amico matematico, dopo tanto tempo. Anni forse. Aggiornamenti, ricordi, riferimenti al vecchio glorioso palco di Music Match Live. Dopo tutto anche noi ci siamo incontrati lì. Lui suonava, io riempivo i vuoti tra una band e l’altra. Le vaschette del take away sono ormai vuote quando noi usciamo. Chiamo l’ascensore e per una serie di coincidenze assurde, nel momento in cui la porta si apre, le chiavi mi scivolano dalle mani.
Avete mai vagheggiato sulla velocità del vostro pensiero?
In un microscopico frammento di tempo io ho avuto modo di pensare: “Ma vuoi vedere che adesso le chiavi vanno a finire proprio in quella fessura che si è aperta tra il pianerottolo e la porta dell’ascensore? Ma va. Che sfortuna sarebbe”.
Fine del pensiero.
Abbasso lo sguardo, ascolto il rumore di chiavi che cadono.
Sono cadute proprio in quella fessura che si è aperta tra il pianerottolo e l’ascensore.
Chiavi di casa, della macchina, della cassetta delle lettere.
Guardo il mio amico M. con sgomento. Non riesco ad arrabbiarmi. Rimango ferma. E lo guardo.
Qualsiasi altra persona mi avrebbe mandato fuori di testa.
Lui no.
Perché M. ha fatto della razionalità il suo lavoro. Dell’intelligenza e dell’intuito il suo mestiere. E adesso reagirà in modo razionale, intelligente e arguto. Lo so. Per favore M., reagisci in modo razionale intelligente e arguto.
Voi non lo conoscete. E quindi penserete. Si va beh. Adesso perché insegna matematica all’università hai tutta questa fiducia?
Beh, avete presente il protagonista di Numbers, la serie tv con il giovane matematico che sfrutta le sue conoscenze per aiutare gli investigatori a risolvere i casi? Beh lui è un po’ così.
Solo che qui non è morto nessuno, ma se fossi stata delle dimensioni giuste istintivamente in quella buca mi ci sarei buttata anch’io.
Invece sono rimata qui e adesso non ho la minima idea di dove possano essere le stramaledette chiavi. E non saprei da dove cominciare. Si saranno fermate da qualche parte in quel tunnel fatto di canaline. In quale altro posto potrebbero essere finite? E dove è inutile cercare? Per me c’è solo il caso.
M. dimmi qualcosa.
M. infatti con estrema tranquillità osserva tutto, si fa con me tutti i sei piani a piedi, controlla ogni volta gli unici posti dove cadendo da quella fessura potrebbero essere finite (per me potrebbero essersi fermate ovunque), si arrangia con la luce del cellulare e alle fine le trova.
Non possiamo recuperarle da soli ma sappiamo dove sono.
E io comincio a respirare.
- Da qui l’unico modo sarebbe quello di attaccare una calamita a un filo, sempre che tu abbia un portachiavi di metallo, suggerisce lui.
- Le chiavi non sono di metallo?
- E’ un metallo diverso, non va bene. La calamita non le attrae.
- Ah.
Chiamo la ditta dell’ascensore. Tento di spiegare alla centralinista qual è il problema. Mi preparo un lungo discorso.
- Allora le mi chiavi si sono andate ad infilare nella fessura che c’è tra …
- Ah si. “CHIAVI IN BUCA”.
Chiavi in buca? E cos’è un colpo di biliardo?
Lascio i miei dati a quella anonima voce femminile e, mentre anch’io mi sento un po’ meno speciale, accompagno M. alla fermata del tram.
- Beh il tipo di Numbers a quest’ora te le avrebbe già recuperate, scherza lui.
- Figurati. Ci penseranno domani mattina i tecnici dell’ascensore.
Stasera ho imparato un nuovo colpo. Chiavi in buca. Per quando deciderete di lasciar tutto alle spalle e trasferirvi a New York. Basta macchina, basta casa, basta bollette e fatture. Chiavi in buca. Ma assicuratevi di non avere un matematico vicino.
E, adesso che sto per andare finalmente a dormire provo a vedere il lato positivo: il titolo del post mai pubblicato stasera faceva cagare.
28 novembre 2007 alle 11:46
piegato in 2 dal ridere.
28 novembre 2007 alle 12:50
si però concentrati un attimo o vai a new york! subito!
28 novembre 2007 alle 13:26
Sara McBeal, i tuoi post valgono 100 puntate di Numb3rs,Heroes,Lost e Prison Break. Un tocco di gessetto, la otto nella tasca laterale di sponda e chiavi in buca.
P.s. L’hai recuperate?
28 novembre 2007 alle 23:51
Infatti. Prima di volare a New York devi almeno dirci che fine hanno fatto quelle chiavi…
30 novembre 2007 alle 03:14
Una volta c’erano gli amici che con il cacciavite in mano facevano miracoli. Ora ci sono quelli che palleggiano con le esponenziali.
E allora, risolvete il quesito: se un gatto e mezzo mangia un topo e mezzo in un minuto e mezzo, quanto ci mette un gatto a mangiare un topo?
In alternativa potete smontare e rimontare la cinghia della distribuzione del motore della vostra auto.
Tutto questo concentrandovi sulle anatre di Central Park.
30 novembre 2007 alle 20:01
Sono commosso.. Grazie Sara!! Ora finalmente posso rispondere a tono a chi dice che la matematica nella vita reale non serve a niente!
PS un gatto mangia un topo in un minuto e mezzo
1 dicembre 2007 alle 11:18
Ma ci sono ancora in giro gatti che mangiano i topi?
M. …… per fortuna che non sei appassionato di calcolo delle probabilità ……. saresti stato molto razionale ….. ma poco pratico!!!
1 dicembre 2007 alle 16:22
Ma nooooooo, non vale… nessuno che mi abbia dato la soddisfazione di sbagliare dicendo “Un minuto!”
D’altra parte ha risposto proprio il matematico in questione… e allora non c’è trippa per gatti (solo topi, evidentemente)!
Lui non cadrebbe nemmeno nel celebre trabocchetto lim (x->Pi/2) floor(sin(x))…
Per Menphis: la probabilità è una delle parti della matematica più pratiche che ci siano !
1 dicembre 2007 alle 20:57
Etr500 è molto probabile che in questo caso,chiunque di sesso maschile non riesca ad applicare il metodo “distratto” dalla persona che gli sta vicino …… A scanso di figuracce meglio andare a tentoni ……