Come sei, veramente

Che razza di estate. Intendo dire, sorprendente, strana e complicata allo stesso tempo.
Non so come spiegarvelo, a dire il vero non so bene nemmeno come spiegarlo a me. Pero’ succede che ogni tanto ti arriva un condensato di vita nuova tutto insieme e, allo stesso tempo, ritrovi qua e là pezzettini di passato con cui riallacciarsi o riconciliarsi. A volte va così così e ti saresti aspettato di meglio e invece a volte incomprensioni e pasticci scivolano finalmente via facendoti sentire un pochino più felice.
Come questo week end in cui avrei dovuto lavorare e in cui arriva una mail a sorpresa di M. (uso il suo nick perché la mia vita e il mio blog sono strapieni di A. :-)), che in tre righe cancella tre anni di distanza e con una frase mi descrive in modo quasi disarmante. Ma sì, sono sempre io.
Sono già di buon umore quanto mi arriva un sms altrettanto inaspettato e così mi ritrovo un pomeriggio a parlare di musica con I. (a proposito, belli i vostri pezzi, mi devo solo abituare al vostro nuovo stile).
Le chiacchiere ci portano poi in Piazza Duomo dove I. prende la metro al volo e dove io mi fermo sotto quel sole ad ascoltare Giovanni Allevi che suona con 40 gradi per un gruppetto di persone ammassate non davanti al palco ma dietro, nell’unico briciolo d’ombra di tutta la piazza.
E quando lui si avvicina, jeans e magliettina a righe, una ragazza di fianco a me chiede: ma tu sai chi è? Mentre un altro urla che vuole un autografo. G.A. lo ascolta prende il foglio, sorride:
- Scusa non ho altri fogli…
- Ma cos’è?
- E’ il mio TFR
Oggi è tutto quasi surreale, pero’ sto bene. Sto decisamente bene.
Non mi va moltissimo di tornare a casa, ma le giornate bisogna sempre saperle chiudere. C’è il tempo per un bis e questo mi fornisce una colonna sonora per allontanarmi verso l’autobus. La musica arriva, certo non ho una BMW, ma funziona lo stesso.

Musica (dal vivo): Giovanni Allevi, Come Sei Veramente

2 Commenti a “Come sei, veramente”

  1. I. scrive:

    gran bel pomeriggio. erano anni…
    ti voglio bene.

  2. Sara scrive:

    Lo so che adesso mi verranno gli occhi dolci e che mi dovro’ nascondere da qualche parte prima di sentirmi dire “ma quanto sei emo…”

    :-)