Bianco e nero.

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Gill entra in camera con la sua solita aria allegra.
- Allora malatina ci guardiamo un film?
- Scandito dai colpi di tosse? Perché no…
- Guarda, ne ho portati un po’…
Gill tira fuori una decina di dvd che pesca in ordine sparso dalla borsa, un gran casino di titoli masterizzati quasi a caso, dai film d’autore agli evidenti blockbuster.
Do un’occhiata, ma sono troppo stanca anche per scegliere.
- Decidi tu.
Gill li mescola come se avesse davanti un mazzo di carte.
- Questo è in bianco nero, sarà un film intelligente… mmm… mi sa che l’ha detto qualcun’altro…
- Gill…
- Sì?
- A volte un film in bianco e nero è semplicemente un film senza colori.
- E’ vero. L’hai detto tu, questo?
- Beh sì.
- Bene.
Si rimette a trafficare. Poi chiede:
- Commedia hollywoodiana allora? Happy ending?
- E vissero felici e contenti.
Gill sorride soddisfatta e pesca un dvd. Lo mette dentro il lettore, senza dire niente. Poi torna verso di me. A volte c’è più onestà in un racconto semplice e senza grandi pretese che in un uno che si ostina a girare per tentare di dire qualcosa ma alla fine, banalmente, non riesce a dire niente.
- Passami un cuscino.
- Tieni.
Tossisco.
Gill mi guarda un po’ preoccupata e poi dice, con la sua solita leggerezza:
- Non morirai.
Rido.
- Lo so.
Inizia il film.

2 Commenti a “Bianco e nero.”

  1. eli scrive:

    Hai proprio ragione, come detesto quei film pseudo intellettuali e lentissimi dove solo perché i personaggi si incartano con i pensieri e nessuno fa niente sembrano chissà che.
    Molto meglio le commedie ben fatte.

  2. n. scrive:

    Milano invece oggi è incredibilmente a colori…