La neve e l’anello magico.
La carta del pacchetto vola via in un attimo.
Sono impaziente con i regali.
Anzi, ripensandoci sono impaziente con tutto, ma con i regali in particolare.
La sorprese le brucio in un attimo.
Guardo TJ e spalanco gli occhi perché è bellissimo.
- E’ un anello- dice lei- Quando l’ho visto ho pensato subito a te. C’è un viso raffigurato sopra…
Da quando ho perso quello che mi aveva regalato mia madre non ne ho più portati, in una lotta persa in partenza contro l’affetto che riversiamo sugli oggetti. Sono le persone a cui vogliamo bene, non i pezzi di metallo, ma quando le persone non sono lì, vicino a te, cambia tutto.
Lo guardo bene e mi piace ancora di più, con quei tratti femminili appena accennati. Le sorrido.
- Non è solo un anello. E’ un anello magico. - le dico io.
- Magico?
- Sì- rispondo sicura.
- E quale sarebbe la magia?
Glielo dico, piano. Lei allora si avvicina e sfrega il dito sulla superficie dell’anello, tre volte, come le ho detto.
- Ecco.
Poi usciamo dalla macchina, con le scarpette da tango nella borsa e ci dirigiamo verso la musica… Entriamo e ordiniamo due bicchieri di vino, non balliamo da un po’ e forse ci siamo perse un po’ d’entusiasmo per strada.
Ci sono tutti. Il mio maestro passa e mi scompiglia i capelli mentre salutiamo amici e compagni di corso. Arriva E., le chiedo come va e poi finiamo a parlare dell’anello. E’ magico, le spiego io. Ah si? risponde lei e lo sfrega subito tre volte. C’è anche S. e la scena si ripete, come va e anello magico.
E’ un susseguirsi di magie. Tango e stregonerie…
Ore dopo, la neve ci aspetta all’uscita.
Molti continueranno la serata, io mi addentro in una città bianca per accompagnare TJ a casa e mentre lei scende, assonnata, dalla macchina guardo il mio anello. Non lo sanno, gli altri, che la magia sarà diversa per ognuno di loro. Perché ognuno ha negli occhi i suoi di sogni.
Buonanotte, sorellina, dormi bene.
Io rimango sveglia, forse stasera si può ballare ancora un po’ .