Bolle trasparenti e puntini (in)visibili.

Due settimane fa…

rain.jpg Il taxi arriva dritto davanti al cancello di casa mia.
Ci separa una cascata di pioggia.
Prendo un respiro e mi butto sotto l’acqua. In pochi secondi mi rendo conto di avere capelli fradici e trucco sbavato.
E va bene così. Ho bisogno di sentire che qualcosa entra in questa bolla trasparente che mi circonda, qualcosa di vero anche se imperfetto.
Invece sono distante. Sono già troppo lontana, come si fa a venirmi a prendere quassù.
Sgocciolando sul sedile dico al tassista dove portarmi, poi tiro fuori l’ipod dalla borsa e risprofondo nel mio mondo.
Un quarto d’ora dopo sono davanti al R’n'R e di nuovo mi aspetta la pioggia. Altra corsa, ma stavolta alzo la testa e mi viene in mente la lunga telefonata con mio fratello, lo immagino mentre gioca a calcetto sotto l’acqua e per un attimo il campo mi sembra qui dietro.
L’ipod continua ad andare… “quando ne ho voglia alzo gli occhi e guardo il sole attraverso un milione di miliardi di metri cubi d’acqua e finalmente non mi bruciano più gli occhi…
Entro.
Mi trovo immediatamente ad affrontare la solita carica di energia di E. che però si accorge immediatamente che sono da un’altra parte. Fa comunque in tempo ad infilare una serie di battute che mi strappano un paio di sorrisi stanchi ma sinceri prima di andare a prepararsi per suonare. Io mi metto a chiacchierare con un’amica che non vedo da tempo.
Difficile sapere da dove cominciare. A volte penso che dovrei portare sempre con me una classifica delle cose importanti che mi sono successe negli ultimi mesi, così per essere sicura che ci sia tutto. E subito dopo penso che sia una stronzata, perché se fossero davvero importanti, tutte quelle cose, me le ricorderei.
Le ultime chiacchiere continuano mentre inizia la musica.
Ascolto e penso che vorrei atterrare da qualche parte. Anche nel posto sbagliato. Però atterrare.

Sono passate due ore quando decido che prima che arrivino i crampi a segnalare le mie batterie scariche è meglio che tenti di tornare a casa. Si susseguono cover mentre mi allontano.
Mi sento come un piccolo puntino che si sposta tra la gente. Microscopica. Persa nello sfondo. Dissolta nella scenografia.
Ma è incredibile come gli amici a volte riescano a vederti anche quando pensi di essere invisibile.
Credi di essere distante miglia e miglia, di esserti persa, senza poter dire nemmeno tu dove e perché.
Invece loro lo sanno, in qualche modo, dove trovarti.
E a volte ti raggiungono.
Parte un altro pezzo.


Musica (live): Janis Joplin - Piece Of My Heart

5 Commenti a “Bolle trasparenti e puntini (in)visibili.”

  1. The Pesto Buster scrive:

    Grande Janis!

  2. The Pesto Buster scrive:

    Al Cristoforo Colombo oggi forte pioggia e vento di mare…è meglio se non atterri li che è periocoloso.

  3. ETR scrive:

    La classifica delle cose importanti che ti sono successe mi fa venire in mente “Alta fedeltà”:

    -Cerco un disco per mia figlia, per il suo compleanno, si intitola “I just call say i love you”. Ce l’avete?
    -Sì.
    -Bene!
    -Ce l’abbiamo.
    -Bene, posso averlo?
    -No, no: non può!
    -Perché?
    -Perché è troppo melenso, troppo sdolcinato. Non si entra in un negozio così per una lagna del genere: al centro commerciale!
    -Ma che modi sono?!
    -Ma lei la conosce sua figlia? Non può piacerle quella canzone! Oh,oh,oh…non sarà mica in coma?!

  4. Sara scrive:

    Per chiudere il cerchio delle coincidenze nell’assurda giornata di ieri.
    Alta Fedeltà è finito sul mio tavolo poco prima che tu scrivessi il commento, caro amico ETR.
    Il prossimo post sarà su questo, forse.
    Lo devo al caso.
    Ai destini che si incrociano.
    E a quello che, a volte, ci fa leggere eventi separati come se fossero una storia.
    Sì, lo so lo so, la storia ce la mettiamo sempre noi.

    Che bello però.

    :-)

  5. The Pesto Buster scrive:

    no, la storia siamo noi….