Cronaca di un week end ovvero storie di momenti sbagliati - parte 2
Il taxi che ci porta alla festa sciocca ci lascia in una stradetta isolata, dietro Corvetto, in mezzo al niente. Chiamo il mio amico F. , il “contatto” per questa festa, che mi risponde trafelato spiegandomi di essere dovuto correre a prendere non so cosa. Entrate entrate, siete in lista.
Tempismo disastroso.
E così ci presentiamo davanti a un tipo con l’auricolare e una cartelletta piena di fogli che ovviamente non trova i nostri nomi da nessuna parte. Alla fine si arrende, ci dà un’occhiata e evidentemente gli sembriamo entrambe abbastanza sciocche da lasciarci entrare.
Saliamo le scale e ci troviamo in un loft pieno di gente, concentrata nella zona bar dove i cocktail vengono distribuiti a un ritmo forsennato,.
Non ci mettiamo molto a capire l’orientamento sessuale di praticamente tutti I presenti, donne (pochissime) escluse.
Di sicuro non troveremo l’uomo della tua vita, TJ. Quindi, tanto vale prendersi un vodka lemon.
Scavalchiamo due tipi che si baciano appassionatamente da quando siamo entrate e raggiungiamo il bar.
E’ in questi casi in cui c’è bisogno di qualcosa di stupido. E così, aspettando che il mio amico si materializzi in qualche angolo tiriamo fuori il vecchio gioco dei baci. E’ una di quelle cose da teenager in vacanza. Ma festa sciocca, gioco sciocco.
Passiamo in rassegna tutti gli amici, conoscenti, colleghi e in una specie di gioco della verità dobbiamo confessare chi, in un mondo parallelo, baceremmo oppure no. TJ è brava e indovina quasi tutte le mie risposte. Complimenti, sei la reginetta di questo pigiama party improvvisato.
Al secondo vodka lemon Tj prova a ballare mentre io, indecisa, non riesco a smettere di gurdarmi in giro. Gli ospiti continuano ad arrivare, l’orientamento sessuale rimane rigorosamente invariato e con l‘entrata finale di una serie di personaggi più o meno famosi decido che è arrivato il momento di andare.
Ci trasciniamo di nuovo giù, fulminiamo una tipa che sembra averci rubato il taxi e sprofondiamo nei sedili del 4040 che siamo riuscite a recuperare.
Una curiosità. L’ultimo nome per il gioco dei baci.
Spara.
Non lo so, non mi sento più abbastanza sciocca da poter rispondere.
Mentre io continuo a guardare fuori dal finestrino, TJ quasi si addormenta.
Domani ci aspetta un’altra festa. Rock.
TO BE CONTINUED (non vi preoccupate manca solo l’ultimo post)