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giovedì, 24 gennaio 2008 alle 23:51 e classificato in Senza categoria.
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La delusione per me è iniziata parecchio tempo fa… ieri sera c’è stata l’amara constatazione di uno stato di cose che era già chiaro da tempo.
Dopodiché viene da chiedersi: cosa facciamo noi per evitare queste situazioni? Forse poco, forse possiamo soltanto farci poco… a parte andarsene, che oltretutto non sempre è possibile, anche se lo volessimo veramente.
Sono d’accordo: siamo costretti a scegliere il male minore, e questo è frustrante… ma la vera “botta” arriva quando ti accorgi che non ce la fai a ottenere nemmeno quello (e parlo non degli eventi di questi giorni, ma proprio dei risultati elettorali).
Insomma: ci toccherà il male peggiore, e ti viene da chiederti se conviene sbattersi tanto contro una marea di gente che scambia la democrazia con il televoto, sbattersi di più nel tentativo di fare qualcosa o lasciar perdere definitivamente e dedicarti ai fatti tuoi sperando che non coli davvero tutto a picco.
Hai ragione, odio fare il disfattista, ma il male, in questo caso, non può che essere irrimediabilmente”il peggiore”, qualunque cosa succeda. Esiste anche soltanto “uno” dei nostri politici ai quali prestereste la casa per il week end?
Suvvia, di che delusione parliamo?
Non eravate mica speranzosi che un secondo governo Prodi avrebbe davvero cambiato le cose..
Tra male minore e male maggiore scegli la rivoluzione!
E’ anni che ho perso la fiducia, trovo ormai inutile scervellarsi per scovare un gruppo valido tra quella mandria di semidelinquenti che abbiamo mandato a palazzo a governare. Una rivoluzione? Tutti a casa, dentro qurant/cinquantenni puliti che la smettono di definirsi di sinistra quando sono dei preti, che la smettono di definirsi di centro quando sono delle banderuole verso chi offre di più, che la smettono di definirsi moderati quando i loro pensieri sono solo espressi in modo più forbito ma sono bacchettoni come un tempo.
Temo che comunque ci vorranno almeno un altro paio di generazioni di politici prima che le cose cambino davvero. Generazioni de gente che è cresciuta con valori un po’ più moderni.
25 gennaio 2008 alle 14:11
Speriamo di non avere la chiamata …… così potrebbe essere equivoca la frase!!!
25 gennaio 2008 alle 15:36
La delusione per me è iniziata parecchio tempo fa… ieri sera c’è stata l’amara constatazione di uno stato di cose che era già chiaro da tempo.
Dopodiché viene da chiedersi: cosa facciamo noi per evitare queste situazioni? Forse poco, forse possiamo soltanto farci poco… a parte andarsene, che oltretutto non sempre è possibile, anche se lo volessimo veramente.
25 gennaio 2008 alle 16:34
Perchè siamo costretti a scegliere il male minore, che comunque non è il bene.
26 gennaio 2008 alle 12:37
Sono d’accordo: siamo costretti a scegliere il male minore, e questo è frustrante… ma la vera “botta” arriva quando ti accorgi che non ce la fai a ottenere nemmeno quello (e parlo non degli eventi di questi giorni, ma proprio dei risultati elettorali).
Insomma: ci toccherà il male peggiore, e ti viene da chiederti se conviene sbattersi tanto contro una marea di gente che scambia la democrazia con il televoto, sbattersi di più nel tentativo di fare qualcosa o lasciar perdere definitivamente e dedicarti ai fatti tuoi sperando che non coli davvero tutto a picco.
26 gennaio 2008 alle 21:11
Scusate quale sarebbe il male minore? ….. E il male peggiore?
26 gennaio 2008 alle 21:19
D’Alema, dì qualcosa di sinistra…
D’Alema, dì qualcosa non di sinistra…
D’Alema, dì qualcosa…
26 gennaio 2008 alle 23:35
Maccherone, mi hai provocato?
Ed ecco il “signò ddd’Alema” (come diceva Guzzanti imitando Liguori) ti accontenta con questa dichiarazione di oggi:
“Nella peggiore delle ipotesi torneremo a fare quello per cui siamo allenati da una vita: l’opposizione”
27 gennaio 2008 alle 06:14
Per cui adesso che D’Alema ha parlato qual è il male minore e il male peggiore?
29 gennaio 2008 alle 12:12
Hai ragione, odio fare il disfattista, ma il male, in questo caso, non può che essere irrimediabilmente”il peggiore”, qualunque cosa succeda. Esiste anche soltanto “uno” dei nostri politici ai quali prestereste la casa per il week end?
29 gennaio 2008 alle 15:34
Suvvia, di che delusione parliamo?
Non eravate mica speranzosi che un secondo governo Prodi avrebbe davvero cambiato le cose..
Tra male minore e male maggiore scegli la rivoluzione!
30 gennaio 2008 alle 12:51
E’ anni che ho perso la fiducia, trovo ormai inutile scervellarsi per scovare un gruppo valido tra quella mandria di semidelinquenti che abbiamo mandato a palazzo a governare. Una rivoluzione? Tutti a casa, dentro qurant/cinquantenni puliti che la smettono di definirsi di sinistra quando sono dei preti, che la smettono di definirsi di centro quando sono delle banderuole verso chi offre di più, che la smettono di definirsi moderati quando i loro pensieri sono solo espressi in modo più forbito ma sono bacchettoni come un tempo.
Temo che comunque ci vorranno almeno un altro paio di generazioni di politici prima che le cose cambino davvero. Generazioni de gente che è cresciuta con valori un po’ più moderni.
30 gennaio 2008 alle 16:51
Non ci vogliono valori moderni.
I valori sono sempre quelli.
Ci vuole gente moderna.
Gente nuova.
Marcia su Roma.
Invisibilia come il blog di Grillo!