Imbocco la Cisa lasciandomi alle spalle il traffico dell’A1.
Sono gli ultimi minuti in cui potrò ascoltare la radio, tra poco il segnale si perderà tra le montagne. C’è tempo per un pezzo, uno solo.
E’ cinematografico.
Come è stato anni fa, sulla Santa Monica Freeway. Un amico della Ze mi aveva un passaggio per il mare, io pensavo a New York che avevo appena lasciato dopo una serie di mesi, all’ultimo esame e a quello che mi avrebbe aspettato al rientro in Italia.
C’era il sole.
C’è sempre il sole, a Los Angeles.
Il traffico si era diradato, la strada era incredibilmente libera.
Lui aveva detto: quando arrivo qui, di solito chiudo tutti i finestrini e mi sparo questo pezzo.
E così aveva fatto.
Il video di quella canzone aveva una storia, lui era un regista e me l’aveva raccontata incollandomi addosso una malinconia che da quelle parole non avrei staccato mai più.
4′16” e poi la musica era finita, avevamo riaperto i finestrini, rallentato.
Sono passati anni e in mezzo ci sono un oceano e un’altra vita.
Quello era un momento di scelte, questo è un periodo di riallineamento.
Ma la domanda, a volte, è la stessa: c’è qualcuno che sta prendendo il meglio di noi?
Guardo le montagne e immagino il mare, mentre lo stesso pezzo, in un’altra macchina, su un’altra strada, finisce.
La radio inizia a gracchiare.
150 km a casa.
Autoradio (fino a quando c’è segnale) : Foo Fighters- Best Of You