Archivio di agosto 2007

Camping Città Studi

giovedì 30 agosto 2007

Milano. Casa completamente vuota, tanto che le voci risuonano rimbalzandosi da un muro all’altro. Per il resto sembra di stare in campeggio. Un bollitore elettrico sopra una scatola per la breve illusione di un te caldo, un pacco di biscotti appoggiato su una valigia per gli attacchi di fame. E poi i vestiti, i libri, i cd negli scatoloni e il resto chissà dove.
Qua e là ci si imbatte in elettrodomestici ancora avvolti nel cartone, a far compagnia a pacchetti e buste Ikea ancora quasi intatti. In camera invece c’è una vasca da bagno che con un tocco di magia oggi dovrebbe andare ad incastrarsi in un posto più consono (anche se, dicono, la vasca da bagno in camera è molto trendy).
Ma se ti affacci sulla stanza principale, lì sì che ci sono meraviglie. Chissà cosa si è bevuto A., e io a fargli compagnia. Mica si può bere da soli.
- Sembra una consolle da dj.
- Cosa?
- Oppure il terminale di un computer. Anzi no un tavolo di disegno. Chissà se ci metti una pentola sopra. Ma a trovarla, adesso, una pentola…
Insomma a metà tra un disegno di Alvar Aalto e quello di un ingegnere votato alla tecnologia (uno tipo L. per capirsi), il futuro piano della cucina sembra tutto fuorché un piano della cucina.
E chissà che non sia un bene.

Ancora radio

martedì 21 agosto 2007

Sono di corsa anche se è il 21 agosto e non ci si crede.

Stasera (martedì 21), domani (mercoledì 22) e giovedì (23) dalle 21 alle 23 su Radio Duemila.

Ok, corro.

Classifiche giapponesi e case di borgata

sabato 18 agosto 2007

Che giornata ieri. Corsa alla storica Via Asiago per raggiungere Radio Rai Due anzi Radio Due e basta (e infatti sbaglio subito) dove mi aspetta Versione Beta. I messaggi sul sito arrivano davvero a sorpresa (grazie “mastrocampa!”) e non è nemmeno mio fratello che come ogni venerdì sarà andato a giocare a calcetto. Segue il backstage in webcam con ballettino giapponese e tutto quello che esce dalle imprevedibili menti di Mario Bellina (che sprizza energia anche dopo la diretta) e Andrea Materia (che dice di non essere di buonumore, ma secondo me un po’ lo è, anche se è il 17 agosto, venerdì, e stasera in mensa c’era il pesce). A dare man forte, c’è una redazione che si diverte altrettanto. Ah, voglio rubarvi il regista, sappiatelo.
Poi ancora di corsa a raggiungere A. che invece è a cena con il mitico Ascanio Celestini. E la serata si conclude in una chiacchierata a Ponte Milvio.
Succede, ogni tanto, a Roma.

Colonna sonora (tutta per Mario): Pepero, Vola Bambino Pepero

Stasera…

venerdì 17 agosto 2007

… in onda su Radio Due dalle 21 alle 22.

Ascoltate, se vi va.

Come dice la Ze

venerdì 17 agosto 2007

Serata a zonzo vicino Livorno con J. (no, non siamo mai stati insieme al liceo, no, non stiamo insieme adesso, no, non ci metteremo insieme domani) che finisce con panna cotta in un locale a Castiglioncello e poi giornata in spiaggia con Tj e Eli con tanto di vecchi amici incontrati per caso.
E così anche ferragosto è andato.
Ha ragione la Ze, la vera vacanza è avere finalmente del tempo.

P.s. Cavolo, in questo post ci sono troppi nomi.

P.P.S. Musica: Status Quo, Whatever You Want

Technicolor Dreams

domenica 12 agosto 2007

Stephen Wood arriva sempre verso fine estate. Quando la sera hai bisogno di portarti dietro un maglioncino e la pioggia è dietro l’angolo.
E’ vero, stavolta è il 10 agosto, ma il sapore rimane quello, che vi piaccia o no.
E a me piace.
Cielo coperto, aria fredda e niente stelle, nemmeno se è la notte di San Lorenzo. Eppure anche dopo un temporale estivo i desideri sono ancora tutti lì, quelli riciclati dall’anno scorso, rinfilati nelle tasche per non perderseli via, e tutti quelli nuovi a cui prima mica avevi pensato.
Qui c’è poco da fare. Andiamo verso il mare, chissà che il vento lì non abbia spazzato via le nuvole. Ci sono città, lavori e vite diverse da scegliere sulle sedie bagnate di un locale sulla spiaggia e mi sembra strano che, per una volta, non stia a me decidere. Le parole si perdono in improbabili percorsi che annegano nel ghiaccio di quello che stiamo bevendo (in onore dei vecchi tempi di Music Match Live) mentre pensiamo che una cioccolata calda ci sarebbe stata meglio. Ho freddo. E il ghiaccio lo lascio nel bicchiere insieme a metà del resto e a chi ha ancora un’immagine da difendere.
Ci sarà un posto dove queste nuvole non ci sono e si riesce a vedere un po’ più chiaramente.
Ci penso. No. Però c’è un posto dove se non puoi guardare in alto ti puoi almeno accontentare di guardare avanti.
E così risaliamo in macchina, cambiamo cd e ci lasciamo il mare alle spalle per arrampicarci su una striminzita stradettina di collina.
La Mullholland Drive del signor Tarozzi.
La strada finisce in un cortiletto di una piccola chiesa (ma che ci fa una chiesa lì?), si scende una scaletta e voilà. Una distesa immobile di luci silenziose. Intorno grilli, cicale e altri animaletti notturni. Più sotto qualche casa.
Pensa abitare qui.
Poco più in là, su un poggetto, qualche anno fa, pensavo di aver perso qualcosa per sempre. Il problema era che non sapevo nemmeno io cos’era.
Controlliamo il cielo e seguiamo un ufo che vola al di là delle nuvole mentre dalla parte opposta, all’improvviso un gallo canta.
Ma cosa cavolo fa, sono le due e mezzo di notte.
Evidentemente non gliene frega niente e continua a cantare.
Ogni tanto capita qualcosa di strano ed è bellissimo non provare nemmeno a spiegarlo.
Le cose da decidere rimangono lì, in mezzo all’erba, in un giorno di settembre che si è infilato in una di notte di mezza estate con tutti i suoi sogni.
Andranno raccolte prima o poi, ma non stasera.
Sono solo le due e mezzo, ti giuro, e l’alba deve ancora arrivare.

In macchina: A Toys Orchestra, Technicolor Dreams (l’album)

Allora si va al mare

mercoledì 8 agosto 2007

E così arriva il momento. Ogni anno finisco per andarci sempre più tardi, e pensare che da piccola iniziavo a giugno e passavo mesi sulla spiaggia.
Il mare è sempre quello, lo stesso stabilimento, lo stesso bar, restaurato più volte, con lo stesso proprietario. Adesso pero’ si è aggiunto anche un piccolo barettino direttamente sulla spiaggia, così che un caffè te lo puoi conquistare ancora bagnato, in costume e con la pelle piena di sale.
Questo posto è un po’ una terra di nessuno, a metà tra i fighettini di forte dei marmi, con ombrelloni che sembrano tende nel deserto, separati da chilometri di sabbia senza orme, pronti a riparare dal sole costumi firmati e cappelli un po’ retro’, e il mare più abbordabile di viareggio, con file e file di sdraio che se qualcuno si addormenta e russa è la fine, ma lamentati pure tanto il prossimo anno andiamo in grecia.
In riva al mare, tra i bambini in agguato ad ogni angolo, c’è lo struscio dell’estate.
Se ti senti di buonumore puoi provare a fare una passeggiata, sfilando davanti a gruppetti di commentatori che invece di appoggiare gli occhi su un libro preferiscono buttarteli addosso, senza tanti problemi.
Passi per i ragazzi, se non fosse che ti seguono accuratamente con lo sguardo facendo ben attenzione a non perdersi l’altro lato, ma le più feroci sono le ragazze che con una frettolosa occhiata ti appiccicano addosso il difetto del giorno. Oggi vi sentite perfette? Allora sarà il vostro costume ad essere irrimediabilmente fuori moda.
Se dopo aver camminato o nuotato avete fame, con una buona dose di coraggio e qualche spicciolo potete provare a fare merenda con uno dei bomboloni dei venditori ambulanti. Crema o cioccolata. Ma non chiedetemi che fine ha fatto chi è stato visto mangiarne uno sotto il sole delle cinque.
La sera arriva sulle famiglie che corrono a preparare la cena, ragazzi che fanno piani per la serata e adolescenti che, come noi tanto tempo fa, progettano di scappare dalla finestra, ma chissà se lo faranno.
Noi volevamo fuggire da compagnie annoiate e un po’ viziate, verso locali dai nomi bisbigliati che sembravano mitici e irraggiungibili. Loro si danno appuntamenti telefonici per chiamare in riva al mare l’altro capo del mondo.
Quando se ne vanno tutti, la spiaggia ridiventa quello che è, sabbia a perdita d’occhio con le montagne, incredibilmente vicine, alle spalle.
Rimane solo da scrollare l’Ipod. Adesso scegliere una canzone è di per sé un autogol, lo so. Ma tanto, ormai, non c’è più nessuno a guardarmi.

Musica: Editors, Smokers Outside The Hospital Doors

Post di servizio

sabato 4 agosto 2007

Visto che le domande aumentano, ecco qua:

SPECIALE ITALIA WAVE LOVE FESTIVAL in replica su MTV domenica 5 agosto alle 18:00 e lunedì 6 agosto alle 23:30.
Il frutto della massacrante trasferta a Firenze di cui forse vi siete letti il racconto.

PROGRAMMA DI EDO SENZA NOME MA CHE FORSE PRESTO LO AVRA’ Su Rock Fm dal lunedì al venerdì dalle 18 alle 19, a partire da lunedì 6 agosto.
Il programma sui festival (dagli storici Monterey, Woodstock o Isola di Wight ai più recenti Coachella, South By Southwest, Sziget etc,) che ho scritto con Edo in una vera e propria lotta contro il tempo…

RADIO 2000. Qui mi trovate invece la prossima settimana, in onda martedì 7 mercoledì 8 e giovedì 9 agosto dalle 21 alle 23.
Ps grazie mille a chi ha continuato ad inviare sms in radio per me, li ho ricevuti!

Dimenticavo. Se volete scrivermi potete farlo a sara@invisibilia.it
Adesso ho davvero detto tutto.

Sun is cold and rain is hard

venerdì 3 agosto 2007

E’ finita. Questa settimana, intendo. Con il trasloco, il lavoro da concludere per Mtv e quello per il programma di E. in radio. Sono finalmente in Toscana, nella mia vecchia camera e non so nemmeno come ci sono arrivata.
Dunque. Eravamo rimasti alle scatole da riempire. Quella è diventata negli ultimi giorni la mia attività notturna visto che di giorno non c’era mai tempo.
Quindi questo post dovrebbe iniziare così, a finestre aperte, nel silenzio di una Milano praticamente abbandonata, mentre provo a scegliere cosa buttare e cosa tenere.
E come inizio è già sbagliato, perché così non si va avanti. Ogni tanto si deve prendere e archiviare, senza guardarsi troppo intorno. Succede anche a voi no? Bisogna saper tirare dritto.
Ma a questa conclusione ci arrivo solo mercoledì, quando, dopo i libri e i cd, la prima pila di fogli rappresenta uno scoglio insormontabile. Sembra che non riesca a staccarmi da niente. Tentenno. Cambio cd. Mi guardo intorno, seduta per terra, giocando con l’elastico dei capelli per prendere tempo.
Non sono gli oggetti che ci mancano, ma le persone. E quelle comunque ci mancheranno sempre.
Finalmente il cestino della carta si riempie e io mi sento un po’ più leggera.
Con il passare delle ore la cura diminuisce, non c’è davvero più tempo, e rovescio praticamente il contenuto dei cassetti all’interno delle scatole. Quando giovedì arrivano i traslocatori io sto ancora impacchettando. Non so come, ma me la cavo, la sera arriva in un attimo e faccio l’ennesima corsa in radio, con i vestiti ancora pieni di polvere, per finire di scrivere l’ultima puntata di questo programma senza nome. La caffeina non mi fa sentire la stanchezza e la velocità allontana le paranoie.
Alle dieci passate, nel mio appartamento semivuoto, A. fa il giro delle stanze a chiudere le persiane, e io mi rendo conto che ce ne andiamo davvero.
Dimenticato niente?
Chi lo sa.
Stiamo entrando in autostrada quando penso che questa estate di festival e di musica, di equilibri fatti di note e di parole, in quelle scatole alla fine proprio non ci stava. E infatti la porto con me, senza chiedermi dove andrà a finire. E se magari pioverà in un giorno di sole.
Sei sicura di non aver dimenticato niente?
Niente, sono sicura.

In testa: Creedence Clearwater Revival, Have You Ever Seen The Rain